Processo


Il compostaggio è un processo bioossidativo aerobico che avviene a carico di matrici organiche. Il processo è promosso da microrganismi che di norma sono naturalmente presenti nell’ambiente ed essenzialmente riconducibili a tre categorie principali: batteri, attinomiceti e funghi.

I batteri sono i principali responsabili della generazione del calore durante il processo di decomposizione e, di norma, sono decompositori veloci in grado di utilizzare le sostanze più facilmente degradabili e i prodotti intermedi del metabolismo fungino.

Gli attinomiceti degradano sostanze complesse, quali proteine, cellulose, emicellulose, chitina e lignina e sono i principali responsabili del caratteristico odore di terra che si sprigiona dal Compost maturo.

I funghi sono invece responsabili della degradazione di molecole complesse, quali cere, emicellulose, pectina e lignina rendendo disponibili ai batteri metabolici dei prodotti intermedi altrimenti non degradabili.

Il processo di compostaggio industriale, come quello realizzato presso l’impianto BIOFACTORY, replica, in tempi più celeri, il naturale processo di umificazione attivo nel sottobosco e viene controllato in modo da migliorare la naturale mineralizzazione e umificazione della sostanza organica, ottenendo in tal modo un prodotto biologicamente stabile e maturo. Le matrici sottoposte al trattamento di compostaggio sono: scarti della manutenzione del verde e umido proveniente da raccolta differenziata dei rifiuti. Le matrici vengono in primo luogo triturate e miscelate in rapporto volumetrico costante pari a 1:3 (umido: verde) e successivamente inviate a compostaggio.


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Il processo di compostaggio consiste essenzialmente in due fasi:

Questa prima tappa è caratterizzata da una iniziale fase mesofila, durante la quale la massa viene invasa dai microrganismi, e una successiva fase termofila di biossidazione spinta: in prima istanza vengono degradate le molecole organiche facilmente fermentescibili quali zuccheri semplici, aminoacidi, acidi organici…ecc. e solo successivamente vengono degradate le molecole più complesse. Il processo di bioossidazione dura mediamente 40-50 giorni e avviene all’interno di capannoni chiusi per la miscela umido-verde e all’aperto per il solo verde. Il materiale viene disposto in andane che vengono periodicamente rivoltate tramite pala meccanica. I rivoltamenti delle andane garantiscono il rimescolamento del materiale favorendo la riduzione della pezzatura e il ripristino della porosità della matrice in trasformazione; il risultato è una stabilizzazione omogenea del materiale in seguito a variazione ciclica dell’ossigeno all’interno del cumulo. Le alte temperature, 65°-70° C, raggiunte nella massa in fermentazione igienizzano completamente il materiale garantendo la scomparsa di patogeni, semi di infestanti ed eventuali elementi fitotossici. Al termine di questa prima fase il prodotto ottenuto è sottoposto a un trattamento di raffinazione che riduce la presenza di materiali estranei o di residui lignei non compostati.

Durante la I° fase di maturazione, quella dinamica, il materiale, disposto in cumuli all’aperto, completa il processo di umificazione della sostanza organica per azione di popolazioni microbiche mesofile. Il periodo minimo di maturazione attiva è di 50 giorni; durante questo periodo la massa viene continuamente rivoltata per garantire un livello adeguato di ossigeno necessario all’attività microbica. La peculiarità dell’azienda BIOFACTORY S.p.A. risiede nel fatto che la fase di maturazione viene prolungata oltre un anno. Questa II° fase di maturazione, quella statica senza rivoltamenti del massa, viene preceduta da una prima selezione meccanica che consente di eliminare parte del materiale ligno-cellulosico ancora indecomposto, che ritorna all’inizio del processo, e componenti non compostabili (plastica, metallo, vetro) eventualmente presenti nelle matrici in ingresso che rientrano nel rispettivo ciclo di recupero dei rifiuti. Un tale prolungamento della maturazione porta ad una umificazione particolarmente spinta della sostanza organica, garantendo l’ottenimento di un prodotto estremamente stabile con alti contenuti di sostanza organica umificata (acidi umici e fulvici). Il compost, prima di essere commercializzato, viene sottoposto ad ulteriore selezione meccanica e vagliatura in modo da ottenere un materiale estremamente pulito ed omogeneo. Il trattamento delle arie esauste aspirate dai locali di ricezione e biossidazione della FORSU avviene tramite scrubber a doppio strato umido, un sistema acido-base in grado di adsorbire, ossidare o salificare molecole odorigene presenti nelle arie esauste. Il percolato che si origina dalle varie fasi di lavorazione viene raccolto in apposita vasca; i liquami, durante la stagione estiva o comunque in caso di necessità di incremento dell’umidità della massa in fase di bioossidazione, vengono riciclati sui cumuli in compostaggio all’interno del capannone chiuso.